Monday, January 21, 2008

Il banking 2.0, il nuovo web per le Banche:(parte terza) il marketing nell'era dei blog - vietato bluffare

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A questo punto la mia tabella di marcia prevedeva una chiacchierata su altre iniziative, diverse da Zopa, legate all’utilizzo del web come canale e modello di business alternativo.

Ma proprio il precedente post ha generato un paio di eventi che mi inducono a deviare leggermente dal cammino prestabilito, per parlare della comunicazione e del marketing in questo periodo specifico del web.

Alcuni lettori mi hanno segnalato altre iniziative nel segmento del social lending e ho ricevuto direttamente da Zopa dell’interessante materiale informativo.

Questo credo sia un’interessante conferma dell’uso che si fa oggi del web (chiamatelo web 2.0 o come preferite...), ovvero come canale di condivisione (interattivo) di informazioni. Da un lato utenti mi segnalano informazioni interessanti, aiutandomi a colmare il mio fisiologico debito di conoscenza, dall’altro un attore industriale Zopa, individuandomi come soggetto interessato (fortuna nelle ricerche o grazie ad un efficace sistema di web scanning?) al tema mi ha indirizzato informazioni sul proprio servizio.

Il mio post su Zopa era... diciamo “prudente”, perché, non conoscendo alcun utilizzatore reale del servizio, ovviamente ne ho parlato senza esprimere giudizi. Il contatto avvenuto con Zopa ovviamente non mi fa propendere sicuramente verso un giudizio positivo, perché ancora non ho riscontri sulla cui base giudicare, ma certamente mi fa capire che il management è ben predisposto all’ascolto e alla condivisione delle informazioni.

Direi che sicuramente ha abbattuto qualche diffidenza iniziale.

Questo post inoltre è un nuovo pezzo di web che si aggiunge a quelli che parlano di Zopa e probabilmente, volendo condividere le informazioni ricevute, ne aggiungerò un altro solo su di loro. Il massimo risultato con il minimo sforzo.

In un forum su Viadeo Italia su banche e sicurezza, la discussione è finita proprio su Zopa e, prevalendo in tutti la conoscenza superficiale su di loro, in un post avevo sollecitato un intervento di Zopa per spiegare qualcosa in più.

La mail che mi è stata inviata va certamente in questo senso, ma se posso consentirmi un piccolo suggerimento al marketing di Zopa, un messaggio pubblico (come post ai forum o come commento ai blog) sarebbe ancora più “2.0”, perché si trasformerebbe in una discussione pubblica, con parità di condizioni per tutti quelli che vogliono intervenire. (l’unico post che abbia mai cancellato è su richiesta diretta di chi l’aveva scritto)

Altri due interventi riguardano il ben noto KIVA, di cui ho già detto che parlerò, e Boober.it, altro sistema attivo in Italia, di cui non avevo informazione. Non so se l’anonimo segnalatore di Boober sia un navigatore semplice come me o una persona del marketing di Boober stesso. In ogni caso lo ringrazio.

Nel primo caso per il suo disinteressato aiuto e nel secondo per avere “discretamente” segnalato...

Se qualche esperienza ci ha regalato informazione sul marketing nei blog è proprio che atteggiamenti del tipo “ti segnalo un fantastico servizio molto migliore dei suoi concorrenti” diventa controproducente e rapidamente individuato. Molto meglio, a mio giudizio, dichiararsi esplicitamente astenendosi dai commenti, ma contribuendo con il massimo delle informazioni possibili e accettando una discussione pubblica.

Certo l’impegno è notevole, ma è fortemente indirizzato a chi è in target con la propria comunicazione, sia esso un lettore o un “influencer”, ovvero uno che, con pochi o molti contatti diventa veicolo potenziale per le nostre informazioni .


Leggi gli altri paragrafi....

1 - Contesto tecnologico generale
2 - La tecnologia ed il credito “social”di Zopa
3 - Il marketing nei blog
4 - Non solo Zopa, Boober e la banca dei poveri
5 - La prudenza delle Banche
6 - Esperienze utente, IWbank, BNL e Second Life
7 - Uso operativo: contesto, intelligence e mercato
8 - Monitoraggio, l'individuazione degli "Influencer"
9 - Monitoraggio e Social Network Analysis
10- Il web 2.0 e l’organizzazione interna
11- La comunità di pratica
12- Sviluppare Comunità di pratica

Argomenti correlati:

-Intervista a Gianni Soreca IDC Consulting Director
-Focus su Zopa
-Focus su Boober, Intervista a Manolo Maffeis
-La percezione della comunicazione, R.Taverna
-Dati Abi 2007

4 comments:

  1. Salve! Sono l'anonimo che le ha segnalato Boober. Rimango anonimo anche oggi perché ci tengo ad un minimo di coerenza; mi auguro che anche lei tenga alla sua e lasci questo mio commento visibile, consentendomi la dovuta replica.

    Nel post in cui segnalavo Boober, non ho usato comparativi, non ho detto che è meglio di. Ho offerto a lei e ai suoi lettori una ulteriore informazione, in tema - lo sottolineo - con il post da lei pubblicato. Non ho parlato della polenta valsugana, tra l'altro buonissima, ma di un servizio simile a quello che lei descriveva.

    Spero dunque che almeno i suoi lettori non abbiano perso tempo con inutili e quantomeno inappropriate lezioni di netiquette e, al contrario, abbiano visitato il sito che mi sono permesso di consigliare.

    Altresì spero che il mio commento, seppur antipatico per via dell'anonimato, sia servito a fare informazione piuttosto che polemica. Al contrario, questo post mostra tutto l'impegno da lei profuso nello studiare la ramanzina, e tuttavia mi lascia il dubbio che quel sito, lei, non l'abbia nemmeno guardato.

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  2. Temo di esser stato frainteso... il mio non era assolutamente un commento negativo anzi....

    distinguevo solo tra i due casi, dicendo che sei anonimo (possiamo darci del tu?) giustificavo il fatto che non sapevo dire se l'indicazione mi era arrivata da qualcuno che lo fa per lavoro o per passione...
    in entrambi i casi la cosa è positiva sia che un'azienda decida di colloquiare one-to-one con i suoi potenziali interlocitori, sia che una persona si prenda la briga di aiutare gli altri fornendo informazioni utili.

    certo questo secondo caso (il tuo... e ti ringrazio) è ancora meglio e il fatto d essere anonimo non me ne frega niente, anche a me capita di lasciare o scrivere cose anonime, talvolta.

    quindi non posso, e non voglio, dare lezioni di "netiquette" a nessuno. Io speravo al contrario di aver dimostrato apprezzamento per la segnalazione.

    evidentemente ciò che ho scritto non rappresenta bene ciò che ho pensato e poichè bisogna assumersi le proprie responsabilità ti chedo scusa e ti invito ancora a contribuire alla mia ricerca anche con altre segnalazioni.

    i post non li cancello mai, a meno che non contengano offese (non mi è ancora capitato).

    ad ulteriore dimostrazione ti dico che l'unico post che ho cancellato l'ho fatto su richiesta di un mio amico,che scrive in maniera anonima e che nel suo commento aveva dato dei riferimenti che facevano capire chi fosse. l'ho cancellato perchè me lo ha chiesto.

    Il sito l'ho quardato subito dopo la sua segnalazione, tant'è che l'ho inserito nel prossimo post da pubblicare, ma è stata proprio la tua segnalazione a darmi lo spunto di farlo precedere dall'ultimo che hai letto.

    p.s. mi piacerebbe trovare qualcuno che ne ha fatto uso per raccontare un'esperienza reale.

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  3. Karlito, ti ringrazio (ovviamente il 'tu' è più che gradito) della risposta. Hai dimostrato grande correttezza, permettimi dunque di scusarmi se ti ho risposto così duramente: ho proprio frainteso il post.

    Io su Boober sono un finanziatore. Se vuoi posso dirti la mia. Ciao

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  4. non ti scusare... anzi la mia preoccupazione è proprio quella di poter essere frainteso...

    in generale scrivere comporta il rischio di non riuscire ad esprimersi, il web amplifica, richiede sintesi...

    ...ed io in genere mi lascio trascinare.... difficile essere stringato.

    quando vuoi c'è un indirizzo mail.. contattami!!!

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