Monday, April 26, 2010

Banking 2.0 - Survey 2010: Ajax vs. Flash vs. Silverlight! Chi vince la guerra delle RIA??

In questa serie di post stiamo esaminando quanto il cosidetto web 2.0 sia stato recepito e/o abbia impattato sul banking, nei precedenti post abbiamo visto soprattutto aspetti legati alla modifica della proposizione dell’offerta mentre ora vorremmo soffermarci su alcuni aspetti tecnologici.

Abbiamo più volte osservato che il web 2.0 è sia un fenomeno di crescita tecnologica che di evoluzione sociale ed il suo impatto può essere considerato pari a quelli di altri grandi eventi che hanno rivoluzionato le nostre abitudini. E’ difficile dire oggi quale aspetto dei due conti di più, ma è certo che la rivoluzione digitale, cominciata negli anni 80, si sta finalmente trasformando in un fenomeno di massa.


Fattori abilitanti e preminenza dell’aspetto sociale nella fase attuale

A titolo personale però credo di poter affermare oggi il fenomeno di modifica delle capacità relazionali “digitali” delle persone sia l’aspetto più interessante, ciò non di meno ogni fase evolutiva (legata alla tecnologia) deve essere interpretata come il coincidente accadimento di tre tipologie di fenomeni variamente bilanciati:

1. Modifica di rilevanti comportamenti umani e sociali.
Ovvero l’esistenza della domanda implicita, intesa soprattutto come maturità degli utenti nel percepire l’utilità dell’offerta a loro rivolta.

2. Disponibilità di tecnologie innovative.
Strumenti adatti a soddisfare la domanda di cui sopra rendono possibile una realizzazione applicativa probabilmente non implementabile in precedenza.

3. Esistenza di adeguati canali di distribuzione.
La facilità di accesso alla tecnologia ed ai servizi ne decreta il successo, la ridotta presenza di ostacoli iniziali, infatti, permette ai neofiti la riduzione della percezione delle difficoltà legate comunque al cambiamento.


RIA

In questa ottica le RIA (Rich Internet Application) sono il mezzo (tecnologico) che maggiormente ha influenzato l’attuale fase evolutiva del web. In realtà la naturale crescita tecnologica non ha introdotto innovazioni realmente significative negli ultimi anni, ma è sicuramente aumentata la consapevolezza che la tecnologia richieda facilità d’uso per essere utilizzata. Proprio in questa ottica canto i produttori di software hanno cercato di dare risposta a questa domanda, sfruttando al massimo le potenzialità offerte da altri fattori collegati:

1. Aumento della familiarità con cui un numero crescente di utenti vive il proprio rapporto con le applicazioni web
2. Aumento della disponibilità di connessione a banda larga che rende efficace la customer experience.

Parlando di RIA abbiamo fatto riferimento nella nostra analisi alle tre tecnologie che, meglio di altre hanno trovato riscontri positivi sul mercato e tra gli esperti:

1. Tecnologie riconducibili alla famiglia di prodotti Flash di Adobe
2. Tecnologie riconducibili alla famiglia di prodotti Silverlight di Microsoft
3. Tecnologie riconducibili allo standard AJAX


Adobe Flash, è stata tra le prime tecnologie ad offrire la possibilità di costruire interfacce realmente interattive, ma Ajax ha dalla sua il vantaggio di non essere una tecnologia proprietaria, quanto piuttosto la definizione di standard. Per questo ha goduto di un’ampia diffusione nella comunità di sviluppatori java, risultando più familiare (e quindi affidabile) a software architect ed engineer.

Silverlight, nel suo caso il vantaggio è determinato dalla diffusione del mondo Microsoft e delle legioni di programmatori specializzati in questo mondo e dall’ovvia facilità di integrazione con esso.


MA.... chi vince?

Riferendoci al mercato di cui siamo osservatori potremmo dire o nessuna delle tre o forse ...Ajax ai punti.

Infatti se Ajax è molto probabilmente (non dispongo di dati oggettivi) la tecnologia più utilizzata nello sviluppo di framework per il front end è indubbio che la realizzazione di gadget particolari (per interattività o gradevolezza estetica) o di banner pubblicitari è appannaggio delle tecnologie riconducibili (con semplificazione) alla denominazione “Flash”. In ambito bancario e finanziario sembra in decisamente inferiore l’utilizzo di Silverlight

Ho quindi provato ad osservare cosa è successo nel mondo banking, la mia ricerca si è sviluppata sull’analisi dei siti dei produttori della specifica tecnologia per individuare case studies relativi al banking o, nel caso delle tecnologie standard, sui siti di riferimento delle medesime. Successivamente la mia survey mi ha condotto all’analisi (esterna) delle maggiori realtà di banking on line nel mondo, prediligendo quelle che, per dimensioni o capacità di business, sono riconosciute per essere Top Performer.

Vedi anche: Flash, Case Studies

Tuesday, April 6, 2010

Steve Jobs il grande affabulatore colpisce ancora, dopo la grande attesa per il lancio sul mercato di iPad i grandi numeri nelle vendite


Leggo su Repubblica
che Steve Jobs è stato definito "il più grande contastorie dei nostri tempi, un affabulatore magico, l' imprenditore che ha trasformato il lancio di un prodotto in una forma d' arte".

Questo è abbastanza verosimile, a patto che non serva a sminuire l'impatto della tecnologia prodotta dalla casa di Cupertino. Nei giorni scorsi è partita la commercializzazione di iPad e probabilmente vedremo di nuovo il cammino positivo delle precedenti esperienze di mr.Jobs.

L'azienda di Steve gode dell'ammirazione incondizionata di molti appassionati di tecnologia (fatto non usuale, in quanto in genere questi personaggi sono portati più alla critica che all'apprezzamento) ma ovviamente, dall'altro lato, tanta ammirazione suscita un contrapposto senso di diffidenza. Quando qualche tempo fa ho parlato (bene) di iPhone mi sono guadagnato gli strali di un sito dall'esplicito nome "iPhone ti odio".

Oggi parliamo di iPad, appena messo in commercio da Apple e già uno oggetto di culto (700.000 pezzi venduti). Molti obiettano che come gli altri vari "I"... pod, phone e pad non è una invenzione innovativa, ma solo sagace rielaborazione di idee altrui. Molti dimenticano il contenuto tecnologico di questi oggetti, ma non voglio entrare in dispute per specialisti.

Mi piacerebbe invece esaminare il perchè di tanta popolarità e perchè per molti il successo di Apple sembra basato solo sull'offerta di cose già viste, con un nuovo packaging, e che nulla di innovativo vi è realmente contenuto. Io credo che molti però dimenticano che se oggetti simili erano già presenti sul mercato, senza riscuotere successo, qualcosa deve essere intervenuto con il lavoro di Apple. Questa cosa si chiama "semplificazione"...

La difficoltà di essere semplici

I progettisti di i-Pod/Phone/Pad hanno messo al centro del loro studio l'utente medio ed hanno cercato di capire come aiutarlo ad usare la tecnologia ribaltando anche certezze consolidate. Molti designer di interfacce si sono negli anni cullati sul consolidato modello windows-like per assorbire l'effetto novità di una applicazione al primo uso. Si copiava un modello di navigazione per apparire familiari. Alla Apple no, hanno capito che il tempo è passato ed occorre fare nuove esperienze.

Come su iPhone anche su iPad è tutto "semplicemente" più semplice. Per tanti osservatori questo è troppo poco, mentre per me questa è la vera innovazione e mette la tecnologia nella mani di tutti; non è un caso se dopo iPhone quasi tutti hanno inseguito il suo modello di funzionamento. Se realmente fosse stato così semplice inventarlo prima perchè gli altri non lo hanno realizzato tempo addietro?

Questo fa un po' rabbia ad alcuni, perchè è come l'uovo di Colombo, moltissimi stanno chiedendosi ma perchè non ci ho pensato prima, forse una buona dose di invidia influisce anche su tutti i commenti "contro". Non voglio intonare un peana a mr.Jobs, anzi mi fanno un po' sorridere i toni enfatici della Apple (magico, rivoluzionario), ma voglio solo sottolineare che la cosa più complessa, a riguardo della tecnologia, è proprio la progettazione della semplicità, mentre spesso gli ingegneri sono troppo focalizzati sull'ottenimento delle migliori performance. Questo interessa una ristrettissima casta di utenti, mentre il 90% delle persone userà di un oggetto tecnologico al massimo il 10% delle sue funzionalità.

Credo che alla fine sarà il mercato a sancire chi aveva ragione e se iPad è solo una moda temporanea tra un po' ne parleremo come una meteora, altrimenti diventerà un modello. Di tablet se ne parla da tempo e molte esperienze sono già state fatte, ma occorre notare che proprio in questi periodo HP presenta il suo prodotto, nelle strade di Milano grandi pubblicità murali fanno leva sulla sinergia con Microsoft e sull'effetto "touch". Per ora non possiamo far altro che cercare di capire se iPad ci può servire o no, magari ascoltano il keynote in cui è stato presentato ed in particolare questa parte segnalatami dal mio amico Gianluca in cui viene mostrato il funzionamento di alcune applicazioni su iPad.