Thursday, October 22, 2009

Guerre Stellari Episodio 3: I guadagni del cavaliere bianco....

Ho iniziato tempo fa il racconto di una particolare saga di Guerre Stellari, ovvero quella delle grandi manovre con le quali i grandi della tecnologica mondiale (Apple, Google, Microsoft etc.) si contendono la supremazia del futuro prossimo del mercato IT.

Ieri una nuova notizia è rimbalzata in tutto il mondo: Apple, nel quarto trimestre dell’anno registra un +67% dei profitti, ben oltre le previsioni. 904 milioni di dollari grazie a Mac ed Iphone, mentre sembra non essere altrettanto brillante il risultato sugli Ipod. D’altra parte è stata proprio la strategia di Apple a puntare su queste due linee, con l’uscita di Snow Leopard a 64 bit ed il battage continuo su Iphone.

Non credo che questa notizia abbia il rango di un nuovo episodio, perché in realtà si tratta soprattutto dell’effetto delle strategie studiate in precedenza, ma se è vero che le strategie sono importanti, sono poi i risultati a sancire gli esiti delle grandi manovre di queste astronavi della tecnologia.


Investire in qualità paga ancor di più in tempi di crisi

Una riflessione però ha valenza indipendentemente dal comparto, la crisi che si è abbattuta su tutto il mondo sembra aver avuto conseguenze per tutti tranne che per Apple e pochi altri, segno che la strategia della qualità paga anche (o forse di più!) in momenti di vacche magre.

Concetto questo che viene amplificato dal fatto che la qualità Steve Jobs se la fa pagare e se la fa pagare anche bene… evidentemente anche (o soprattutto?) quando i soldi diminuiscono le persone preferiscono concentrare gli investimenti su prodotti di sicura affidabilità.

Un concetto vecchissimo che però non sembra essere sufficientemente chiaro agli imprenditori nostrani e non parliamo solo di tecnologia IT, nel cui campo siamo terreno coloniale di conquista e dove la scomparsa dell’Olivetti nelle ere geologiche precedenti ha definitivamente escluso l’Italia dalla competition mondiale, ma anche in tanti altri settori la concorrenza dei prodotti dall’oriente ha solo prodotto richieste di singolari “barriere doganali” protettive.


Il cavaliere bianco e quello nero

Ma torniamo alle guerre stellari.

Dunque Apple infligge un colpo anche psicologico agli avversari, colpo pesante in una guerra che dura da decenni anche grazie al dualismo mediatico dei due uomini simbolo, Bill Gates e Steve Jobs, con il primo che sembra effettivamente uscito dai giochi ed il secondo, tenuto fuori da una malattia, che rientra quasi come un eroe buono.

D’altronde i due hanno da sempre per il pubblico l’immagine del cavaliere bianco e di quello nero, Bill monopolista che ha sempre cercato di fare pesare la forza commerciale di questa posizione, dagli escamotage per far fuori i prodotti della concorrenza (la famosa lotta dei browser) al fiero ostracismo iniziale nei confronti di Internet, a ragion veduta immaginato come un fattore in grado di erodere le posizioni raggiunte. Quella posizione fu rapidamente rivista ma a mio avviso è stato il segnale che Microsoft ha difficoltà a studiare una efficace strategia che sfrutti le opportunità offerte dal web. Ora che internet è centrale nell’evoluzione del mercato Microsoft sembra in difficoltà rispetto ai competitors e prigioniera di un business model non particolarmente aggiornato.

Non voglio prender parte alla disputa sui colori dei cavalieri, anche perchè non è facile trovarne uno senza macchia di questi tempi, vedi le accuse mosse ad Apple a riguardo delle applicazioni certificate per Iphone alla voce VOIP!


Windows vs Mac

Aggiungo solo che questo dualismo è stato spesso alimentato dalla percezione da parte degli utenti di un sistema operativo, Windows, farraginoso e pesante, contro quello del Mac efficace ed anche meno sensibile agli effetti dei virus!!!

Questo non è sempre vero e qualche buco del leopardo bianco lo testimonia ma rimane oggettiva la differenza tra i due prodotti.

Bing ancora non ha dato un contributo determinante e Microsoft dunque aspetta di vedere cosa riuscirà ad ottenere dal Windows 7 con il quale spera di superare la non entusiasmante esperienza di Vista, ma non è certo ciò un segnale di efficace diversificazione. Totalmente all’opposto Google che tra Android, ora anche su netbook, e le esperienze di Google Wave e Google Voice sperimenta vie alternative soprattutto nel campo dei canali di comunicazione unificati.

E la guerra continua....

Ma Bing, Android e Google meritano un’altra puntata e questa, direbbe Lucarelli, è tutta un'altra storia.


continua..