Tuesday, February 26, 2008

Presente e futuro prossimo di Zopa raccontati da Maurizio Sella (seconda parte)




Leggi la prima parte...

CB:
In precedenti post, analizzando le differenze con i competitor, ho definito più "social" l'approccio della libera scelta, da parte del finanziatore, di individuare il beneficiario. Di contro però Zopa contribuisce a Kiva qual è il peso della social Responsibility nell'avventura di Zopa?

MS: Zopa è "social" nella sua essenza: è una community in cui si svolgono conversazioni e in cui avvengono transazioni tra i membri in modo strutturato e sicuro. In ogni momento poi il Prestatore sa a chi (con la protezione del nickname) sono andati i propri soldi e per quale scopo sono stati utilizzati. Tornando alla sua domanda, l'iniziativa a favore di Kiva non è da inquadrare in un mero ambito di Social Responsibility - se ci pensa Kiva è un nostro competitor lato Prestatori. Vogliamo far conoscere le buone pratiche che sono a noi affini. La nostra community ha molto apprezzato l'iniziativa e c'è ora chi presta anche con Kiva oltre che con noi.


CB: Che aspettative ci sono per il social lending in Italia? Siamo in procinto di assistere ad una nuova rivoluzione come fu quella del trading on line, che ha eliminato l'intermediazione del personale di filiale ed ha abbattuto i costi?

MS: Le potenzialità ci sono e il terreno è fertile. Dipenderà molto dalla capacità degli attuali e futuri player di creare conoscenza e fiducia su un fenomeno di per sé rivoluzionario.


CB: A quale "sentiment" sono improntate le reazioni che percepite da parte del mondo bancario "tradizionale"? Vi aspettate iniziative in questo campo anche da parte di grandi banche per contrastare la vostra concorrenza ?

MS: Per ora siamo oggetto di curiosità, studio e attenzione. Non a caso ci invitano ai loro convegni a raccontare cosa è Zopa. Sicuramente se il social lending dovesse evolversi da fenomeno marginale verso dimensioni di una qualche rilevanza, cercheranno di metabolizzare il fenomeno entrando anche loro in campo.


CB: Cosa cambia nelle strategie di comunicazione prevalentemente indirizzate al web? Il vostro marketing è concentrato su iniziative e strumenti specializzati o avete in cantiere iniziative diverse?

MS: ll web è naturalmente centrale nella nostra comunicazione e lo stiamo approcciando con schemi non convenzionali. Sappiamo però che la strada da fare per raggiungere un buon livello di notorietà e di comprensione di Zopa e del social lending è ancora lunga. Tra l'altro a breve annunceremo un'importante iniziativa in tal senso. Credo poi che sia importante dare fisicità a Zopa e quindi promuoveremo anche eventi sul territorio.


CB: Quando si parla di soldi e di prestiti il pensiero corre rapidamente al "rischio". Leggendo qua e là sembra che le percentuali di fault in caso di prestiti "sociali" sia inferiore a quello dei prestiti tradizionali. C'è realmente una componente psicologica favorevole o dipende dai numeri ancora relativamente bassi?

MS: Ovviamente non c'è uno storico in Italia, ma abbiamo il riscontro di tre anni di esperienza di Zopa UK con un tasso d'insolvenza dello 0,2%, del tutto trascurabile. Quindi sì, c'è un effetto community molto significativo e ci riproponiamo di renderlo oggetto di studi e ricerche.


CB: I prestiti peer to peer sembrano essere per ora l'unica novità significativa del cosiddetto web 2.0 per quanto riguarda le banche. Da un osservatorio internazionale come il vostro si possono scorgere altre novità sul mercato? Quali possono essere altri scenari per il banking 2.0?

MS: In questo momento l'attenzione è focalizzata sul prestito personale e stanno fiorendo a decine aziende in ogni parte del globo che lo propongono. Dalla naturale selezione emergeranno dei player globali, tra cui sicuramente Zopa (le anticipo che stiamo aprendo in Giappone e a breve in un altro grande paese del Far East) che porteranno a maturazione il mercato dei prestiti peer to peer. A quel punto il mercato vero diventerà quello della finanza personale e chi saprà leggere meglio il mercato anticipando le esigenze di un consumatore sempre più consapevole, sarà premiato.

CB: grazie a Maurizio Sella.

Domani mi eserciterò a calcolare il risparmio nel chiedere un prestito "social"!!!

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