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Come ho raccontato in precedenza il post su Zopa ha innescato una serie di reazioni interessanti, che testimoniano la positività di quel fenomeno che va genericamente sotto il nome di web 2.0.
Da un lato alcune persone, che hanno letto i miei post, hanno lasciato informazioni importanti sul tema, aiutandomi nelle mie ricerche, dall’altro il marketing di Zopa mi ha indirizzato della documentazione interessante sul loro servizio.
E’ materiale pubblico e quindi cercherò di sintetizzarlo in un breve post che però pubblicherò solo alla fine, per evitare di monopolizzare la discussione su Zopa. Mi rimane ancora una curiosità, tutta tecnica, sul rapporto social lending – Basilea 2. Spero che qualcuno dei protagonisti del mercato mi aiuti con una risposta.
Come vi dicevo l’altra cosa positiva è stata la segnalazione di altri servizi simili. Tra questi Boober, servizio analogo a Zopa ma gestito da Centax, il circuito che si occupa soprattutto degli aspetti telematici legati agli assegni. Quindi, anche in questo caso, ci troviamo di fronte ad un’iniziativa comunque legata al mondo bancario tradizionale, e d’altra parte, vista la complessità e la delicatezza del tema, sarebbe difficile pensare che possa accadere diversamente.
Non conosco direttamente Boober, se non quello che si può leggere in giro e la comunicazione sul servizio sembra meno tambureggiante del suo concorrente, ma proprio l’autore del commento in cui mi veniva segnalato Boober mi ha raccontato di essere un finanziatore, l’ho invitato a ricontattarmi direttamente per potervi offrire le sue impressioni. Spero che lo faccia, lo ringrazio in anticipo.
Sia Zopa che Boober sono emanazione italiana di istituzioni internazionali e per completare il quadro vorrei segnalare che ci sono altri servizi del genere all'estero, in America per esempio, Prosper dove a fronte di una richiesta viene attivata una vera e propria asta tra i detentori dei capitali, anche con piccoli importi che concorrono al raggiungimento della somma ricercata.
Questo mi sembra sia più "social"... ma naturalmente è solo questione di gusti .
Assolutamente “Social” la Grameen Bank, la “Banca dei Poveri”, prima banca al mondo ad effettuare prestiti ai più poveri basandosi non sulla presunta solvibilità, bensì sulla fiducia. Nata nel 1976 grazie all’iniziativa del premio Nobel (2006) Muhammad Yunus. ha erogato di 5 miliardi di dollari ad oltre 5 milioni di richiedenti .
E’ nata quindi Kiva.org, la versione web 2.0 che permette a singoli di prestare anche poche decine di dollari ad imprenditori del terzo mondo per sostenere la loro attività. L’iniziativa è No-Profit ma non viene richiesta beneficenza, vengono richiesti capitali e fino ad esso sembra che ne siano stati rimborsati il 100%.
Anche Zopa dichiara di essere un contributore in funzione della propria raccolta.
Leggi gli altri paragrafi....
1 - Contesto tecnologico generale
2 - La tecnologia ed il credito “social”di Zopa
3 - Il marketing nei blog
4 - Non solo Zopa, Boober e la banca dei poveri
5 - La prudenza delle Banche
6 - Esperienze utente, IWbank, BNL e Second Life
7 - Uso operativo: contesto, intelligence e mercato
8 - Monitoraggio, l'individuazione degli "Influencer"
9 - Monitoraggio e Social Network Analysis
10- Il web 2.0 e l’organizzazione interna
11- La comunità di pratica
12- Sviluppare Comunità di pratica
Argomenti correlati:
-Intervista a Gianni Soreca IDC Consulting Director
-Focus su Zopa
-Focus su Boober, Intervista a Manolo Maffeis
-La percezione della comunicazione, R.Taverna
-Dati Abi 2007
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