Mentre anche i più prestigiosi giornali di tutto il modo dedicano spazi e commenti positivi al fenomeno del blogging (vedi la copertina dell’anno di Time 2006 per esempio), in Italia i nostri amati politici, sempre cosi vicini e sensibili ai nuovi fermenti culturali, hanno deciso di “depotenziare” il fenomeno.
Forse Grillo fa paura e così si spara nel mucchio....
Non amo tantissimo Grillo, per i toni che usa e per qualche battaglia che non condivido, ma devo riconoscere che si è fatto portavoce di tanto malessere reale e conduce molte belle battaglie. Ma se anche dicesse cose che non mi piacciono affatto è sempre un bene che ci sia piuttosto che non avere qualcuno che tiene alta la guardia... l’alternativa è l’isola dei famosi..
Io (come tanti...), stupido fanatico, credo ancora alla pluralità di informazione come ad un valore per tutti.
Nel merito, il Governo ha deciso di rendere difficoltoso l’uso dei blog nella maniera più classica per l’Italia, ovvero usando lo sperimentato approccio delle pastoie burocratiche per scoraggiare gli uomini di buona volontà. Un registro a cui bisogna iscrivere ogni blog con tanto di tassa... e poi adempimenti di ogni genere... (qualcuno è già stato molto preciso nel descrivere, leggi qui maggiori dettagli). Il tutto nella maniera più classica della politica italiana:
1. un provvedimento del CDM preso in pieno a agosto (tutti al mare... tutti al mare...)
2. un provvedimento su cui non si è detto praticamente nulla in giro (Sssssssh....)
Il problema è semiserio credo.... ....credo che quello che più impressioni sia l’incapacità manifestata anche in questa occasione....
Se veramente fosse stato necessario fare qualcosa del genere, possibile che non ci fosse un modo migliore???
Non sono un esperto di legge e o di comunicazione ma veramente qualcuno poteva immaginare che:
1. la cosa continuasse a passare sotto silenzio? Con il modo tumultuoso che ha la rete di diffondere le notizie?
2. che seppure approvata questa legge non sarebbe fin troppo semplice aggirarla? Un qualunque sito neozelandese avrebbe consentito di pubblicare senza le restrizioni italiane.. che fanno poi l’oscurano??? Roba cinese.... Oppure se tutti la ignorano cosa fanno? mettono su un reggimento di finanzieri che ci costa più di quanto raccolgono?
Mi chiedo poi: "ma che figura ci fanno tutti quei ministri che hanno un proprio blog?" L’hanno creato per parlare ad un certo segmento di elettori e poi se li mettono contro??
Il vero problema non è quindi che qualcuno abbia pensato una cosa del genere per restringere le nostre libertà (a questo ci siamo abituati... beh non vuol dire che l’accettiamo...) ma qualcuno (che ci governa) abbia pensato di farlo in maniera cosi banale. Sconfortante....
Qualcuno per fortuna l’ha gia capito, come Gentiloni, (leggi le dichiarazioni ad Asca) ma bisogna fare molta attenzione che non siano dichiarazioni di facciata...
In ogni caso anche i più incompetenti posso arrivare a dei risultati e quindi non molliamo di un centimetro.... mi raccomando non distraiamoci neppure a ferragosto....
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Davanti a faccende quali il conflitto tra politica e magistratura ed il fenomeno Grillo questa faccenda si configura come un problema di entità quasi trascurabile.
ReplyDeletePer un'impietosa analisi di questo patetico tentativo di andare controcorrente rispetto all'onda dell'informazione libera basterà aspettare la prossima volta che l'Economist darà la sua solitamente impietosa analisi del nostro meraviglioso paese.
Se l'obbiettivo è quello di essere una barzelletta internazionale stiamo andando col vento in poppa!