Monday, November 23, 2009

Guerre stellari episodio 4: la Frattura Globale Totale!! Murdoch vs. Google vs. Microsoft vs. Apple vs. Nokia etc. etc...

Caccamo mi scuserà se gli ho rubato un termine, ma qui c'è qualcosa di elettrico nell'aria...

Tutti i big dell'era digitale sembrano presi da un sussulto di iperattività... non passa giorno senza una novità importante o senza un intervento polemico. Si aggiunga a ciò che sono implosi quei confini commerciali che avevano caratterizzato la competition negli scorsi anni. Prima chi faceva sistemi operativi era in concorrenza con gli altri produttori di analoghi sistemi, che faceva tecnologia non si occupava di contenuti e chi gestiva il mobile aveva solo il problema degli SMS. Anni fa la Microsoft era concentrata soprattutto sul suo Windows ed i pacchetti di office automation, fingeva di ignorare Internet (salvo poi ricredersi), Apple, la rivale di sempre, era relegata ad essere amatissima, ma un pubblico relativamente ristretto (l’opposto dell’odiato rivale), Google macinava il raddoppio di fatturato ogni 18 mesi intorno al suo motore di ricerca e la Nokia conquistava una indiscussa leadership nel suo mercato. Oggi invece si assiste al "tutti contro tutti".

Ma cosa è successo?

L’esplosione del web ha pian piano ridotto le differenze strutturali tra i diversi canali di comunicazione, i dispositivi mobili si sono avvicinati a veri computer ed i PC hanno integrato funzioni di comunicazione diversa.

La Guerra Stellare Globale.

Il risultato è stato che, saturati i propri mercati di riferimento e favoriti dalla convergenza delle tecnologie i vari attori si sono proiettati su segmenti una volta distanti ed ora contigui, anzi destinati forse a diventare un unico segmento, ma diverse sono le strategie e diversa anche la dinamicità con cui viene affrontata la sfida.


Ma andiamo con ordine, a ritroso: ho spesso parlato delle insofferenze degli editori, Murdoch in testa, nei confonti di Google in particolare ed ora la querelle si arricchisce di una nuova voce. Murdoch delesezionerebbe i propri contenuti da Google in favore di Microsoft, che ovviamente ricambierebbe con dollari in quantità. Medesima offerta fatta ad altri editori.

Google dimostra freddezza di fronte a questa evenienza, "Economically it's not a big part of how we generate revenue" ha ribadito indirettamente recentemente Matt Brittin, responsabile UK della casa americana, riferendosi ai ricavi dal servizio news o ancora più direttamente quando Google ha risposto ufficialmente a Murdoch di sentirsi libero proprio di non fare indicizzare le proprie news.

A differenza di tante battaglie vinte questa di Murdoch sembra un po' più ardua (a meno che sia un sapiente diversivo..) perchè il web ha dimostrato (fino ad ora) di essere un mondo commerciale non imbrigliabile nelle tradizionali regole e questo approccio alla fine può rischiare di di fare più danni all'australiano di quanti soldi possa portargli Microsoft, un concorrente che ancora arranca su questo versante. Anzi in questa occasione dimostra proprio di dover pagare per acquisire vantaggi strategici.

Murdoch dovrebbe trascinare nella sua battaglia tutti gli editori... tendenzialmente d'accordo ma poi si sa, un conto parlare un conto è agire.

Google invece porta la guerra in casa Microsoft (ed Apple) con il suo Chrome OS, sistema operativo legerissimo brower based. Chissà... occorrerà vedere, non tutte le iniziative di Google per uscire dal suo perimetro sono risultate vincenti.

Ma non esistono solo questi tre attori, pochi giorni fa Skype ha riacquisito la propria libertà da eBay, ma proviamo a fare un assessment delle forze in campone:


Pochi giorni fa i giornali davano spazio in home page ad una notizie con titoli tipo: “Tutti contro la "piccola" Apple,fa tendenza e i suoi conti volano”, una notizia che preoccupa alcuni perchè, al di la delle quote di mercato, gli utili disegnano un futuro di possibili investimenti in ricerca in campi ormai eterogenei. la sua strategia di diversificazione è concentrata su pochi asset, basati anche su hardaware, ed introdotti uno per volta sul mercato. L’immagine costruita è innovazione, qualità e… fashion. I MAC, Ipod ed Iphone puntano sull’effetto “cult” ed i risultati sembrano dare ragione.

Google invece spazia in campi diversi, da Android per i cellulari ma anche per PC, da Google Chrome a GoogleVoice al nuovissimo Google Wave, passando per la pletora di applicazioni destinate agli amanti del web, gli analytics, la mail etc. Solo nel campo dei social network preferisce far perno sulla propria enorme liquidità con YouTube e facendo accordi con MySpace mentre Windows sembra giocare in difesa , incappa nel passo falso di Vista ed ora confida in Windows 7 e in Bing,

ma vediamo i settori uno per uno.

Sistemi operativi

Come abbiamo appena detto Microsoft deve rincorrere la perdita di credibilità di Vista e lo fa con Windows 7, definito paradossalmente un Vista che funziona, ma al tempo stesso il MAC dota i suo lussuosi computer del nuovissimo Snow Leopard, sistema a 64 bit in grado (in base a quello che dichiarano) di risolvere problemi di compatibilità anche con singole applicazioni che possono girare solo a 32 bit!

Google nel frattempo, un po’ in sordina, porta anche su PC il suo Android, sistema basato su kernel Linux nato per il mobile ma evidentemente pensato per sostenere la competizione della convergenza dei canali di comunicazione. In attesa ovviamente che sia pronto il suo Chrome OS...

Una grande difesa per Microsoft è costituita sia dal sistema in se stesso (ancora a borda delle stra maggioranza dei PC), ma anche dalla ormai consolidata abitudine ad usare i suoi pacchetti da Word ad Excel, tanto da costringere, per una volta, la casa di Cupertino sulla difensiva, emulazioni Windows e doppie partizioni si sono rese necessarie. Open Office o le applicazioni di Google non hanno scalfito il predominio del vecchio Bill.

Mobile

Qui la guerra si fa dura… il già citato Android è un pezzo della strategia di Google, ma anche Google Voice, per ora attivo solo in USA, un numero unico che promette di offrire un unico punto di contatto per ogni utente, semplificando la possibilità di comunicare e soprattutto abbattendo i costi sfruttando il VoIP. La reazione di Apple che ha conquistato un posto preminente con il suo Iphone è stato quello di osteggiare il servizio, non certificandolo sul proprio dispositivo . Strategia, dicono i più, influenzata anche da AT&T, un partner forte di Apple, che come molte compagnie telefoniche ha reagito violentemente alla nuova iniziativa di Google. Di contro la Nokia accusa Iphone di avergli rubato una decina di brevetti.

Uao!! Sembra di sentire il sibilo dei raggi laser che viaggiano tra le galassie ed il rimbombare delle stazioni orbitali colpite!!

Ma andiamo avanti.

Serch engine

Microsoft ci riprova, ha perso in passato miseramente la battaglia dei motori di ricerca ma ora lancia Bing… per ora solo bing e non bang, ne tantomeno big bang… molte promesse di effetti speciali e mirabolanti ma i danni inferti all’avversario pochi, con fortune alterne e talvolta anche in regressione. Ciò nonostante, o forse proprio per questo, fa accordi con Yahoo che per molti presagiscono preluda ad una incorporazione. Ma fa anche accordi per offrire migliori risultati con i due outsider del momento Twitter e Facebook nonchè il feeling con Murdoch di cui si è parlato in precedenza.

Contenuti e Social media

Qui è Google che va all’attacco di ITunes, oltre alle esperienze citate in precedenza, ma al tempo stesso si trova sotto attacco da parte di chi i contenuti li produce, gli editori, ed ai quali scoccia molto che i soldi finiscano soprattutto alla azienda di Mountain View. Questo però sembra solo un diversivo perché i primi sono stretti tra il costante calo che registrano soprattutto nel mondo reale (carta stampata) e l’improbabile lotta a chi porta poi in fondo traffico e revenues on line, scommettiamo che finirà con una buona fetta di soldini ?

Google rilancia con Google Wave, il celebrato prossimo servizio che promette di aggregare informazioni e conversazioni prodotti con sistemi differenti ed anche qui Google persegue una strategia “unificatrice” di contenuti, mentre sembra non avere avuto il successo atteso il suo SN Orkut, molto diffuso ma in realtà territoriali molto concentrate (Brasile) a dispetto dell’aspirazione globale del più famoso search engine del mondo.

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