Wednesday, July 9, 2008

Ma quanta strada fa un ordine di borsa??? Analisi dei passaggi tecnologici e degli intermediari... terza parte: il Mercato e gli Info Provider

Segue dalla seconda parte...

Abbiamo visto fino ad ora i passaggi che un ordine fa, da quando l'utente comunica al sistema la sua intenzione di comprare o vendere titoli, fino a che l'ordine, digitalmente, attraversa tutto il Sistema Banca e, tramite differenti strade, arriva al mercato. Giunti quindi in Borsa gli ordini vengono controllati, prima di finire nel vero e proprio sistema di contrattazione, ovvero un ulteriore area ad accesso asincrono che serve ad evitare che al mercato giungano ordini palesemente errati. In caso di esito negativo della verifica, l'ordine viene bloccato e viene comunicato, a chi ha inviato l'ordine, che questo non è stato accettato.
Dopo questo ennesimo passaggio e controllo, l'ordine viene finalmente immesso nel mercato vero e proprio, per trovare, in base alle condizioni definite dall’utente, un'eventuale situazione di matching e determinare la chiusura di un contratto.

Chiuso il contratto viene comunicato a ritroso l’esito, in genere attraverso la medesima via per cui è arrivato, innescando a livello banca, una serie di azioni di middle e back office, a partire da quelle real time dall’aggiornamento delle posizioni (quantità dei titoli detenuti dall’utente) e liquidità (viene contabilizzato l’effetto economico in relazione alla valuta ed ai costi dell'operazione), per finire a quelli più asincroni come capital gain e/o altri controlli, come per esempio quelli per la legge sulla market abuse detection.

Esistono numerose altre operazioni poi che devono essere completate, a livello di sistema generale, per garantire il corretto funzionamento: il regolamento cash tra i vari intermediari e le operazioni di vigilanza e controllo. Come abbiamo detto all'inizio questa non vuole assolutamente una trattazione esaustiva e quindi molti di questi passaggi/effetti vengono solo accennati.

Gli Info Provider

Un’altro effetto coinvolge gli info provider che devono distribuire l’informativa agli utenti, finali o meno.

La Borsa deve intercettare ogni evento e distribuire questa informazione attraverso degli intermediari specializzati, gli info provider appunto. Ogni variazione di quantità di ordini e di volumi in acquisto e vendita, cosi come la variazione di prezzo indotta dalla chiusura di ogni singolo contratto. Considerando l’enorme numero di contratti chiusi (al secondo!) ed ancora maggiore di tutti gli altri eventi, parliamo di una gestione delle informazioni al massimo livello di criticità, resa ancor più tale dall’estremo livello di professionalità della maggior parte degli utenti del sistema.

Si consideri che solo un titolo, tra quelli più movimentati su uno dei maggiori mercati quali il NASDAQ, può chiudere qualche decina di contratti al secondo, che potrebbero corrispondere ad altrettante variazioni di prezzo.

Anche qui i passaggi non si esauriscono in uno solo....

Le Borse vendono i propri dati ai provider, ma anche per i provider può essere più conveniente non instaurare un contatto diretto con ogni singola Borsa, ma acquistare a propria volta i dati da un altro provider. Questo non è solo un problema contrattuale, ma, a riguardo della tematica che stamo affrontando, indica anche che quel dato può fare ulteriori diversi passaggi tecnologici prima di finire sul server del provider che lo renderà disponibile all'utente finale.

In questo caso l'utente finale può essere direttamente un singolo o una Banca. Prima della disponibilità della connettività a tutti i livelli l'erogazione dei dati era fatta essenzialmente via trasmissione satellitare, quindi tutti gli utenti, banche o individui, dovevano dotarsi di parabola e di una workstation fornita dallo stesso provider. Per i singoli individui la cosa finiva li, con una semplice interfaccia di fruizione delle informazioni, spesso un po' spartana, mentre per le banche si poneva il problema di ridistribuire questa informazione all'interno ed all'esterno della porpria organizzazione.

Nei primi anni del TOL erano poche le strutture che, da quel punto in poi, gestivano autonomamente la distribuzione dei dati, preferendo affidarsi ad ulteriori software, forniti dagli info provider stessi, che mettevano a disposizione anche l'applicazione web da offrire ai clienti delle banche. Oggi molte strutture invece fanno uso di prodotti diversi, proprio per gestire i dati finanziari, e questo ci permette di individuare un nuovo strato di software che fa da bridge tra la workstation con cui il provider distribuisce i propri dati ed il sistema scelto dalla banca.

Sintetizzando molto la borsa trasferisce le informazioni al provider che le distribuisce direttamente e/o le invia ad un altro provider. Dai server dei provider il dato può essere inviato, attraverso satellite, ad una parabola collegata ad un primo server che analizza il flusso e lo ritrasforma in dati strutturati. Un altro componente fa da bridge, in genere, verso una nuova applicazione server che centralizza la gestione delle informazioni all'interno Banca e la distribuisce a più applicazioni finali quale il Trading on Line.

Tutto in pochi secondi...

A ripensarci talvolta sembra incredibile quali risultati è possibile raggiungere con un adeguato livello di professionalità e dispendio di energie e tecnologie. Il motore di tutto ciò è in definitiva la possibilità di far soldi...

Lasciatemi fare una sola considerazione finale.... dove un costo non viene percepito, come quello pagato in vite umane, non sembra esserci adeguata attenzione alla velocità dell’informazione, lo ha dimostrato la tragedia dello Tsumani, quando poveri pescatori sono morti ore dopo, solo perchè non informati della folle corsa dell’onda. Questa è un'altra storia... ma dimostra quanto siano diverse le velocità a cui viaggia il nostro mondo.

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