Abbiamo visto quindi che esistono numerose potenzialità ancora inespresse nello sviluppo dei social network e la chiave è nella specializzazione e nei servizi, occorre quindi realizzare non un portale di networking tradizionale, ma una piattaforma che abiliti l’applicazione di un modello organizzativo di Enterprise 2.0 per sperimentare un modello di collaborazione in un ambito destrutturato ma fortemente motivato da obiettivi socialmente utili. Si tratta quindi di realizzare un’esperienza collaborativa nel campo dell’ambiente, finalizzata all’organizzazione delle conoscenza e al trasferimento della competenza e della tecnologia ai cittadini.
L'Osservatorio sulle Tecnologie per l'Ambiente
Il progetto si presenta come una forte integrazione di componenti sociali ed umane con componenti tecnologiche, dove le prime però sono assolutamente da intendersi come funzionali al raggiungimento degli obiettivi tecnologici. Infatti lo sviluppo dello spirito collaborativo dovrebbe essere teso a:
1. rappresentare la struttura semantica delle informazioni
2. ottimizzare i risultati di categorizzazione automatica e statistici sui campioni
3. stimolare lo sviluppo delle funzionalità rilasciate in open source
l’esperienza deve essere intesa non solamente per raccogliere il contributo degli utenti (user generated contents) ma con il contributo degli stessi, sia in fase di progettazione (user generated requirements) che di realizzazione (user generated services), attraverso la condivisione con gli utenti sia delle funzionalità da progettare che dal supporto allo sviluppo secondo una modalità Open Source.
Si tratta di progettare una architettura in grado di rendere centralizzata la gestione di informazioni e servizi eterogenei per canale e contenuto e al tempo stesso decentrare il contributo degli utenti alla emersione della conoscenza, integrando il fattore umano attraverso il social networking, teorizzato dalle comunità di pratica, e i sistemi automatici di ricerca e categorizzazione semantica.
Visto lo stretto intreccio tra problematiche tecnologiche ed implicazioni sociali è fondamentale la finalizzazione della ricerca tecnologica in un dominio verticale di conoscenza.
L’Osservatorio sulle Tecnologie per L’Ambiente deve essere uno spazio dove sviluppare e rendere disponibili strumenti e metodologie che facilitino l’accesso all’informazione da parte degli utenti grazie anche all’organizzazione dell’informazione stessa.. Tali strumenti aiuteranno i cittadini a comunicare tra loro e con le Istituzioni in maniera più vicina alle richieste dei cittadini stessi e con strumenti più informali e familiari a coloro che seguono i problemi dell’Ambiente.
Portale informativo ma anche servizi e software
Ma oltre a fornire informazioni sarà un erogatore di servizi tecnologici contraddistinti dall’obiettivo di favorire un approccio al lavoro “sostenibile” cosi come software open source e best practise orentate al medesimo obiettivo precedente
Il primo obiettivo è quello di coinvolgere il cittadino e le imprese nel processo di acquisizione dell’informazione, cercando di quantificare la progressiva consapevolezza del problema con atti espliciti che abbiano un impatto sulla riduzione delle emissioni.
Occorre coinvolgere cittadini ed imprese e trasformarli in soggetti attivi, collaboratori di una meta impresa in cui la ricerca, la formazione e la distribuzione della conoscenza viene organizzata e stimolata grazie agli strumenti descritti dalla teoria delle Comunità di pratica, ovvero
- Stimolo della conoscenza attraverso la diffusione delle best practise
- Stimolo alla contribuzione individuale
- Libertà di organizzazione degli individui in cellule dinamiche
- Disponibilità d strumenti di lavoro e di collaborazione
- Presenza di moderatori e “stimolatori”
- Individuazione dei leader naturali
- Individuazione dei nodi di diffusione dell’informazione
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