Per essere esatti esisteva già ma molto era ancora nella mente di una persona Tim Berners Lee, lui stesso però ci tiene a sottolineare come in realtà quello che lui fece pubblicamente quel 6 agosto del 1991 l'aveva già realizzato all'interno della sua rete di studiosi.
Ma cosa fece questo cinquantenne britannico di tanto sensazionale?
Pubblicò il primo sito in rete!
Tim Berners Lee è un Sir della Corona Inglese, ha avuto il privilegio di inaugurare gli ultimi Giochi Olimpici di Londra eppure il suo nome ai più dice troppo poco.
Se chiediamo in giro chi è Bill Gates ci diranno un genio dell'informatica e forse ancor di più se chiediamo dell'ormai mitico Steve Jobs. Eppure la fama di questi due manager, fondamentali (nel bene o nel male) nell'evoluzione della tecnologia dovrebbe risultare oscurata da ciò che questo signore (lui si un vero "visionario") ha immaginato nel tempo.
World Wide Web, HTML e W3C sono stati partoriti con il contributo fondamentale di Berners Lee, ovvero tutto quello che oggi è alla base dell'attuale rivoluzione digitale.

Al di la della straordinarietà di quanto realizzato da TBL la vera essenza del suo lavoro è nell'approccio antitetico con cui Berners Lee si è posto difronte alle proprie innovazioni. Le ha condivise.
Non è certamente un uomo povero Tim ma ha anche rinunciato, in larga parte, a capitalizzare al massimo, e solo per se, il frutto del proprio lavoro. I colossi dell'informatica hanno vissuto sempre nella costruzione di un impero basato sul concetto di difesa della proprietà (la loro ovviamente) e sul protezionismo, spesso abusando della propria posizione dominante. Tim ha lavorato per condividere.
Oggi TBL si sta impegnando a fondo nella diffusione proprio dei linked open data, ancora una volta fa da avanguardia nella conquista della piena e vera condivisione della conoscenza.
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