Wednesday, January 28, 2009

Facebook è di Moda. Abbasso Facebook!! ovvero come cambiano le valutazioni in pochi mesi....

Ovviamente non è il mio pensiero, ma il tema sta diventando sempre più caldo.

Si susseguono infatti le voci, più o meno autorevoli, che commentano con toni negativi il fenomeno Facebook, per Amendola Facebook è demenziale mentre il carissimo Robecchi ha affermato che è “da sfigati”.

Un dibattito che ha come argomento un oggetto tecnologico, ma ovviamente il problema è tutt’altro che tecnologico.

I toni stanno cambiando rapidamente da quando qualche mese fa Facebook ha portato il social networking nelle case di molti italiani che neanche sapevano usare internet. Se due anni fa si esaltava la componente “social”, di relazioni e scambio di idee, oggi tutto questo sembra un argomento in più per criticarlo. Esistono migliaia di social network eppure solo Facebook attira questi commenti.

Perché?

I primi SN ad aver raggiunto picchi di utenti altissimi sono stati MySpace e YouTube, eppure oggi nessuno si sognerebbe che YouTube è demenziale solo perché mette in relazione persone. I motivi di questa situazioni sono probabilmente molti:

Su Facebook sono arrivate tante persone normali, che magari su MySpace erano inibiti dalla connotazione troppo spiccatamente “Fashion”. Su MySpace sembrano essere tutti artisti... Questo ha decretato il successo di Facebook rendendolo di moda. E le mode innescano anche la diffidenza di molti (me compreso).
Inoltre il meccanismo di ampia condivisione delle informazioni pone qualche legittimo dubbio sulla privacy delle proprie, così come il tempo impiegato per aggiornare Facebook lascia perplessi.

Io, francamente, pur avendo comunque alcune perplessità, sono in totale disaccordo con coloro i quali ne hanno una visione negativa. Il primo concetto che credo deve essere chiaro è che i SN sono soprattutto un mezzo tecnologico per fare comunicazione, come lo sono stati a loro tempo i primi libri stampati da Guttemberg, il telefono, il cellulare, la televisione e via discorrendo.

Anche il cellulare era, ai suoi esordi, una moda, perché a molti sembrava di poter esibire uno status symbol. Il tempo ha restituito a questo agglomerato di circuiti la sua funzione e se anche oggi qualcuno è comunque preso dalla tentazione di ostentare il più grosso o il più tecnologico nessuno si sognerebbe di parlare di moda per il cellulare. I SN sono un tassello di quel movimento fatto oggi anche dai blog e dai wiki che ha restituito alle persone la possibilità di esprimersi e di veicolare informazioni. Una rivoluzione che ha in se una forte componente democratica.

Murdoch, che non è l’ultimo arrivato in fatto di editoria, ha paragonato quanto sta succedendo alle rivoluzioni “epocali” precedenti nel mondo della comunicazione. Ed è ovviamente in ottima compagnia.

Amendola ne fa legittimamente una questione di educazione dei figli, ma al tempo stesso fa una affermazione, per me, contraddittoria. Occorre, dice, dedicare più qualità al tempo passato con i figli, e questo è indiscutibile, ma quando dice che Facebook è demenziale e che lui usa da poco le mail, probabilmente non comprende che quella maggiore qualità che auspica si traduce anche nel tentativo di comprendere le modalità di relazione e comunicazione dei propri figli.

Credo che sia il problema classico del rapporto genitori-figli. I genitori fanno fatica a comprendere linguaggi e mezzi dei giovani e non riescono a comunicare. Invece di bollare qualcosa come “demenziale” andrebbe compreso, per poter spiegare ad un figlio, per esempio, che va anche bene comunicare via chat (perché via telefono va bene e via chat no?) ma che le relazioni crescono anche andando al bar. Ma l’uno non esclude l’altro...

Non amo l’abuso da Facebook, ma credo che con gli altri SN stia favorendo la semplificazione all’approccio ad internet.Conosco molte persone che non amavano Internet, probabilmente spaventate da uno strumento che non riuscivano a comprendere fino in fondo, mentre ora ne hanno acquisito consuetudine, proprio grazie all’uso di semplici programmi quali Facebook, di cui hanno rapidamente capito l’utilità e se ne sono serviti.
Posso esagerare??? Ha fatto molto più Facebook per la familiarizzazione con il web per moltissime persone che tanti dibattiti ed iniziative.

Per quanto riguarda poi il presunto isolamento da web, di persone che comunicano solo on line, beh.. ragazzi.. siamo alle solite esagerazioni... anzi ho riallacciato tanti fili interrotti nella mia memoria e la cosa mi piace. Capisco che ad altri possa non piacere, ma ognuno è libero di frequentare ciò che desidera.

Sicuramente con i ragazzi occorre più attenzione, ma il discorso non è diverso da quello del troppo tempo passato davanti alla televisione o alla playstation. Ma occorre avere ben chiaro in mente che tutti questi sono effetti, non cause, non giriamo intorno al problema! Amendola dice miglioriamo la qualità del tempo dedicata ai figli, è giusto, ma io dico aumentiamo anche il tempo... e l’uso eccessivo di Facebook diventerà un ex-problema.

3 comments:

  1. Sono approdato sul questo blog affidando ad un improbabile google semantico il mio disagio: “valutazioni di FaceBook : fa bene alle relazioni umane?“, pienamente consapevole che il mio stato d’animo è per buona parte irrazionale, nel momento che mi rende visceralmente cinico nei confronti dell’’esplosione del web 2.0 , che sento come una caotica espressione esponenziale del “narcisismo” umano! Devo anche confessare una mia storica, ma non patologia (mi sembra di poter affermare, senza presunzione) avversione del palco, anche quello parrocchiale, e della mia alienazione nei confronti delle “chiacchiere”, anche quelle del bar, del tipo “chi le racconta più grosse”! Mio limite, sicuramente!
    Non so mai se “valga la pena” (sono un pigro e non mi scrivo/parlo addosso, e ora mi contraddico!) riempire una spazio bianco che mi si presenta come un invito a esprimere un commento, contro o a favore, (a chi potrà interessare, poi!?) relativamente a un pensiero, reso pubblico, da uno dei 6 miliardi di miei simili che si espandono sul nostro pianeta e che ha il privilegio di disporre di tale mezzo di comunicazione! (sia ben chiaro, io appartengo a quei privilegiati, forse!?) È positivamente sconvolgente che ciò possa “liberamente avvenire”! Poi mi viene da pensare che, paradossalmente, nemmeno la tecnologia di Gutenberg è diventata universalmente disponibile e utilizzata!!! Le divaricazioni si amplificano; qual è il coefficiente di resistenza a tali “discriminazioni e tensioni”? La “libertà di esprimersi” non è disgiunta dai poteri economico, sociale e culturale! Ma non lo scopro certamente io!
    Ma vengo allo specifico del post in oggetto. Mi sento di condividere le considerazioni generali espresse , anche se il mio pensiero si è soffermato su alcuni punti come <<… i genitori fanno fatica a comprendere linguaggi e mezzi dei giovani e non riescono a comunicare...>> È vero! Oggi le trasformazioni avvengono a tali velocità che sfuggono “di mano e… di mente” agli stessi autori! I mezzi utilizzati dai nostri giovani non sono forse il prodotto dei loro genitori e dei loro nonni!?? Mi sbaglio? E poi dal punto di vista evolutivo si va per tentativi; se le cose (le tecnologie, nello specifico) funzionano, permangono, altrimenti cadono velocemente in disuso in un processo selettivo! Certo che questo modo “approssimativo” della natura di procedere ha un costo in termini di risorse e quindi un LIMITE! Mi preme anche cogliere l’occasione di esprimere la mia difficoltà di accettare la dicotomia “naturale/artificiale”. Ciò che l’uomo produce è una “potente” espressione della Natura di cui l’uomo è parte integrante e sempre più invadente, risorse permettendo! Si possono sicuramente individuare dei tratti, nella Natura, che dal nostro punto di vista possono essere considerati “demenziali”, quando va bene, se non “catastrofici”, ma così è e, al di là delle categorie adottate (religiose, ambientaliste, socio-economiche, ecc.), ritengo che si debbano CONOSCERE e non rifiutare a priori, demonizzandole , anche perché c’è sempre qualcuno che sposa il “demonio”, per partito preso!
    E ancora. Si riporta <<… Amendola dice miglioriamo la qualità del tempo dedicata ai figli, è giusto, ma io dico aumentiamo anche il tempo e l’uso eccessivo di Facebook diventerà un ex-problema.>>
    Sono padre di due figli, ormai grandi, e il tempo speso con loro è sicuramente stato un investimento in termini affettivi, e anche materiali, e non ho corso il rischio di scoprire che era collegato ad una “bolla speculativa” ma, semmai, legato all’ineluttabile precarietà esistenziale ! Ma poi penso: io sono stato anche fortunato, visto che i miei genitori mi hanno allevato in modo dignitoso e fornendomi le basi per crescere e rendermi autonomo, non certamente negli agi e nel superfluo, ma il TEMPO che io ho trascorso con loro è stato minimale, limitato alle cure parentali di mia madre a alla presenza teorica e “ideale” di mio padre! Mi appropriavo dei materiali che il mio habitat mi metteva a disposizione (alcuni libri di testo, giornaletti di Tex Willer e di Topolino, radio come sottofondo, canne e materiali di recupero per costruire giochi e … bicicletta per raggiungere e COMUNICARE con il gruppo dei coetanei!!! Non provo nostalgie, né rivendico un tempo sottratto alla relazione diretta con i miei genitori, figli del loro tempo! Allora, cosa fare? Beh, non ci rimane altro che vivere, con più consapevolezza, senso critico, equità e rispetto, il nostro spazio e il nostro tempo, ma senza pregiudiziali (contro la sindrome del “gregge”), facendo in modo che i click siano di “qualità”, meditati e filtrati dall’intelligenza, dagli adulti ai giovani in “social network”, digitale e analogico che sia! E perché non rallentiamo … pensando che forse “lo Sviluppo e il P.I.L.” non sono valori assoluti e sintomo di “disastro” se sono anticipati da un segno “- (meno)“ a un paio di condizioni: eliminare il superfluo e ridistribuire equamente i beni prodotti sulla base dei bisogni di ciascuno e del nostro “habitat” !
    Cordiali saluti, Luciano Piazza

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  2. Ciao Luciano grazie per il tuo lungo intervento, contiene mille spunti di discussione e scusami se risponderò magari in maniera un po' disordinata, ma lo farò in relazione alle sollecitazioni impressami da ciascuna delle tue considerazioni. leggo del tempo dedicato a te dai genitori e credo di essere stato più o meno nella stessa condizione, con padre e madre impegnati al lavoro. però ai miei tempi le sollecitazioni esterne erano ben minori e, al di fuori delle partite di pallone giocate al seminario e poco altro, non c'era la televisione (cominciava alle 5!!!)a bombardarmi per farmi credere che ho bisogno di tante cose o che se facessi il calciatore o il tronista sarei un figo! a patto ovviamente che abbia sufficente cura dei miei capelli (beh ora non potrei più!!). questa assenza trasformava "materiali che il mio habitat mi metteva a disposizione (alcuni libri di testo, giornaletti di Tex Willer e di Topolino, radio come sottofondo" in amplificatori della presenza dei genitori, in assenza di "disturbo". Oggi il rumore di sottofondo è enorme e quindi serve più tempo e più qualità, bollare come "demenziale" il social networking significa non sforzarsi di capire le dinamiche di comunicazione dei ragazzi ed in generale dei nostri tempi. Come ai miei tempi venivano bollati "demenziali" i capelli lunghi senza sforzarsi di capire che rappresentavano il disagio di non riusciva ad apprezzare il mondo in cui avevano vissuto i nostri genitori. non dico che Facebook non possa essere demenziale, ma occorre arrivare a questa affermazioni dopo avere attentamente osservato, mentre nella stessa intervista l'attore diceva du usare a stento la mail. permettimi di sottoscrivere in pieno la tua affermazione "eliminare il superfluo e ridistribuire equamente i beni prodotti sulla base dei bisogni di ciascuno e del nostro 'habitat' ”, occorre capire la giusta misura tra ciò che esigenza, o anche solo leggittimo desiderio (perchè no?), e superfluo, partendo dalla consapevolezza della nostra condizione di enorme privilegio.

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  3. credo che i social network debbano divenire un mezzo per iniziative o idee da mettere in atto nei momenti in cui si sente il bisogno di cambiamenti o di rottura con il sistema e non sfociare poi solo come mezzi per flirtare e chattare e farsi soprattutto i fatti degli altri!!!...

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