Thursday, November 6, 2008

La manipolazione dell'informazione passa anche dalla Rete: il caso piazza Navona, gli anticorpi del web ed il costo del'informazione libera

Ho provato a verificare la capacità della rete di fornire informazione in occasione dei recenti scontri di Piazza Navona.

L'episodio, infatti, si prestava a ad essere letto in diversi modi e contenteneva in se alcuni elementi caratteristici che lo rendevano evento adatto a produrre disinformazione. Ed in effetti così mi sembra sia stato. Mi sono interessato a questo episodio, proprio per verificare se in condizioni di particolare stress e in presenza di interessi particolari divergenti, internet permettesse la formazione di una libera opinione basata però solo sull'evidenza dei fatti.


La Rete può essere manipolata o delegittimata?

E' da tempo infatti che sono assalito dal dubbio che questo tipo di media di informazione possa essere soggetto ad un'azione tesa a deleggittimarne il valore. Questa azione può essere per alcuni consapevole, quelli che ovviamente detengono le fonti di informazione e si vedono scavalcati da forme così ampie di partecipazione. Purtroppo proprio questa larghissima diffusione fa si che molti altri, anche inconsciamente, pubblichino informazione falsa e/o fuorviante. Ma questo credo sia il rischio che si corre in questi casi e che è insito nella natura stessa del fenomeno collaborativo.


Troppi interessi contrapposti

Torniamo però al caso in esame e proviamo a riassumere le criticità che lo connotavano: scontro tra ragazzi di destra e sinistra, immediatamente dopo le dichiarazioni di Cossiga che invitava Maroni ad infiltrare agenti, per provocare scontri e poterli reprimere con la violenza. Abbiamo anche assistito alle dichiarazioni (subito smentite) di Berlusconi circa l'uso della polizia. Aggiungiamo infine che si osserva, in questi ultimi mesi, una certa contrapposizione tra stampa tradizionale e blogger, un bel miscuglio che non prometteva nulla di buono.


Ricostruzioni di parte e diverse "realtà"

Confesso che la prima impressione è stata abbastanza negativa, nel senso che nei primi giorni, dopo lunghe ricerche e visioni di materiale in rete, non ero arrivato ad una conclusione credibile e la cosa mi aveva lasciato un po' sconfortato. Credo infatti come tanti che la rete sia una grande opportunità di informazione, ma esiste il pericolo di cui ho parlato, ovvero che qualcuno cerchi di minarne la credibilità rendendo quindi oscuri gli eventi.

Questo mi sembrava uno di quei casi.

I filmati prodotti dall'una e dall'altra parte sono parziali e tendono a rappresentare i fatti, spesso, solo per accreditare una tesi al posto di un'altra. C'è chi racconta una parte delle verità, che quindi diventa credible e funzionale a dimostrare le proprie ragioni, chi desume dalle immagini presunte informazioni. Queste ultime sono "credibili", per come sono presentate, e possono essere di per se vere, ma poichè le immagini sono tali da essere spiegate anche in maniera opposta, è difficile arrivare ad una conclusione oggettiva.

Nei giorni successivi si sono aggiunti nuovi contributi che hanno contribuito a fare un po' di chiarezza, in questa ricerca fa la parte del leone YouTube, che diventa un'immensa libreria di reportage, che possono permettere di ricostruire gli eventi, ma proprio perchè questi sono "atomici", permettono anche di ricostruire "realtà" diverse. Alla fine mi sembra di essere giunto alla ricostruizione delle giornata e ciò mi ha dato soddisfazione e fiducia nella Rete, ha risposto insomma positivamente alla domanda iniziale, ma purtroppo ne ha determinato immediatamente una conseguente.

Il costo dell'informazione sul web e la concorrenza della televisione

Ma quale è il prezzo di questa informazione? Quanto tempo ho dovuto impiegare per avere una risposta e quanti sono disponbili ad impiegarlo in un'operazione di questo genere. La conclusione è che effettivamente l'informazione web appare, nel complesso, più libera e meno manovrata, che di contro i manovratori sono ovviamente all'opera anche su Internet, ma sopratutto è la fruizione di questa conoscenza ad essere costosa in termini di risorse personali e, per questa ragione, ancora per un po' destinata ad essere minoritaria rispetto al broadcasting televisivo, cosi semplice da seguire e cosi facile da "orientare" da parte di chi la eroga.

per chi ha tempo e voglia domani ne pubblicherò una blogocronaca

2 comments:

  1. Caro Bruno,
    mi spiace che tu ci abbia impiegato così tanto a rimettere insieme i pezzi. Io invece dal 23 ottobre, data dell'intervista di Cossiga, mi sono messo ad aspettare alla finestra virtuale e ho pescato i miei pesci (=informazioni). Già da subito era chiara la linea da seguire (Maltese su repubblica.tv) e nei giorni seguenti non ho fatto altro che tirare fuori conferme.

    Vero che c'è stato un tentativo di CasaPound di inquinare le acque. Ma guardando attentamente i video da loro proposti... beh! si autoaccusavano!! Un tentavo maldestro che non ha convinto nessuno.

    La prossima volta potrebbe essere più difficile ricostruire un evento, ma se questo lavoro i giornalisti (spesso) non lo fanno, dobbiamo imparare a farcelo da soli. Ci sono alternative?

    Un collega.(indovina quale)

    ReplyDelete
  2. caro collega (indovina quale),

    ho perso tempo solo per trovare dei riferimenti certi... 30 anni di osservazione delle vita politica e sociale di questo paese non mi lasciavano molti dubbi.

    ma, come ho scritto, volevo fare un post sull'informazione sul web e sul suo costo..

    ed infatti la conclusione è di per se positiva e negativa. positiva perchè l'informazione c'è, negativa perchè si tenta di nasconderla con il "rumore"..

    anche tu trucchi l'informazione.. he he... ho un'idea di chi tu sia ma tu disinformi me con "collega (indovina quale)"
    :) ciao e grazie!!
    carlo

    ReplyDelete