Tuesday, April 29, 2008

Il prezzo del comando e la solitudine del manager: intervista a Mauro Fantechi, Ceo di Par-Tec (seconda parte)

Questo post è dedicato alla seconda parte dell'intervista a Mauro Fantechi, ma vorrei fare una piccola ulteriore premessa in relazione ad un mini dibattito scaturito proprio dal precedente post, off-line, ovvero via mail con alcune persone intervenute.

Manager o imprenditore? Qual'è il punto di vista? Mauro è un imprenditore ed è, ed è stato, manager. La qualità e l'intensità delle motivazioni può essere diversa, ma in ogni caso credo che un imprenditore è manager, per definizione, ma anche un manager deve affrontare il proprio lavoro con piglio imprenditoriale. Quindi poche differenze tra i due punti di vista.


Un manager può essere amico dei suoi collaboratori? Marchionne dice che è solo nel momento delle scelte. Il compito degli amici dovrebbe essere proprio quello di non farti sentire solo.

Lavoro con professionisti e impiegati e fino a che mi sono mosso in mie iniziative e in dimensioni piccole, non credo che per loro ci sia stato un prezzo da pagare anzi. Muovendomi poi in contesti più grandi la cosa è cambiata un po’ e mi sono chiesto “perché”, molto spesso.

Partiamo da questo esempio , abbandonate le dimensioni piccole non ho mai avuto motivo di fare una 48 ore di full immersion sul lavoro, situazione che ricordo di avere affrontato con gioia trascinando i collaboratori e rimpinzandoli di pizza e dolci....


Perchè? è calato il lavoro? Tutto funziona bene e non serve?

Penso che siano cambiate due cose, la presenza di strutture gerarchiche poco inclini al “modello team” e l'effetto avuto su di me da queste strutture, che mi hanno reso meno attivo, non avevo più la voglia di capire sino al minimo dettaglio, di supportare ogni collaboratore in qualsiasi situazione. Quindi chi lavora oggi con me , fatica più di prima, è meno supportato nei suoi problemi sul lavoro, insomma succede che meno pago io e più pagano gli altri, situazione perversa.


Uhmm!! Una struttura riesce ad influenzare così i nostri comportamenti personali? Quali sono questi meccanismi perversi che ti cambiano? Un problema intrinseco alle strutture o determinato dalle persone che la compongono?

Già… non si direbbe… non lo vorresti, ma alle volte accade. I meccanismi sono semplicissimi, ritieni che sia utile adattarsi e piano piano eccedi, magari cerchi di compiacere tutti, medi troppo e anche vorresti fare bella figura….micidiale, se pur ingenua, poltiglia.

Le strutture sono una rappresentazione delle persone che le compongono, se cerchi una struttura adatta a tutti hai perso in partenza… occorre una “sana” dittatura.


Non te la prendere, ma fino ad ora non mi sembra che hai pagato un gran prezzo, conosco molte persone che senza essere ne manager, ne imprenditori, dedicano molto tempo e risorse al lavoro... e senza le soddisfazioni economiche, ne di riconoscimento del proprio ego.

Io ho scoperto che pagavo altri balzelli quasi senza accorgermene: la famiglia si è dovuta adattare alla mia vita lavorativa, i figli...pensavo fosse meglio evitarli, i rapporti rarefatti con i miei genitori, le amicizie difficili da coltivare. E tutto questo lo scopri sempre dopo, quando qualcosa ti rende evidente che non puoi più riparare. Vale quanto detto prima, EGO e successo ti soddisfano molto, ritieni più utile fare tardi al lavoro che non uscire per vedere un film o ascoltare della musica.


Sei sicuro che non si può più riparare? Io credo che sia solo il coraggio di rimettersi in gioco, cambiando tutti gli schemi precedenti. Mettendo un po’ da parte L’EGO. Ho imparato che le persone sono, in genere, molto più comprensive di quanto crediamo.

Al solito penso ad aspetti personali e ti rispondo…

Gli anni che passano, le vicissitudini personali, salute, affetti.. le persone che piano piano non vedrai più, è la vita che ti aiuta a cambiare, non cancella il tuo EGO, ma ti consente di vederlo nella giusta misura.

Le persone sono più comprensive di quanto crediamo… può essere.

Ma sicuramente (credo!) lo diverrano nel tempo, vivere è una grande e continua lezione, comprende anche il lavoro, ma non è assolutamente solo il lavoro. Nel momento in cui riesci ad osservare e riflettere su tutto quello che ti circonda cambi e cambia il tuo atteggiamento.

Dalle tue parole emerge che il “mestiere del capo” impone dei sacrifici nella gestione della propria vita e soprattutto nei rapporti con le altre persone. Questo significa allora che la gestione di amici e la gestione di collaboratori sono due piani paralleli? E' una questione sottile ma importante. Si può "saper gestire persone" in un ambito lavorativo ed al contrario "non sapere gestire i propri rapporti affettivi"... Allargando ulteriormente il concetto, la capacità di gestire la vita lavorativa prescinde dalla capacità di saper gestire la propria vita?

Ogni miglioramento della mia vita (non necessariamente economico) è stato frutto di momenti di equilibrio dei vari aspetti che mi circondavano, credo che comprendersi, conoscersi, imparare a riconoscere quando si sta sbagliando ed essere capaci di comprendere e comunicare chiaramente cosa ci si aspetta da gli altri, sia la base per qualsiasi tipo di rapporto.

I rapporti tra persone sono comunque complessi e oggi dico affascinanti…dico oggi perché è il tempo che ti aiuta a comprendere queste verità. Se sai costuire buoni rapporti, lo saprai fare sempre… …altrimenti…


Alla luce di quello che sei riuscito ad ottenere e di quello che hai dovuto lasciare per strada pensi ancora che ne valesse veramente la pena? O cambieresti qualcosa?

Per fortuna posso dire che rifarei tutto, ma vorrei rifarlo meglio…affermazione ovvia… Mi sento banale, ma vorrei avere la possibilità di rifare pensando di più, ascoltando di più e facendo più uso della testa, anziché farmi subissare da informazioni. Non puoi passare tutto il tempo a cercare di informarti per decidere… Devi decidere ed in tempi rapidi; infine vorrei essere stato molto più bravo a darmi le giuste priorità, troppe volte si focalizzano le cose semplici e brevi, per poi fare con "calma e tranquillità" quelle importanti.

Non funziona , non raggiungi mai la calma e tranquillità che desideri, quindi inverti l’ordine.



p.s. Mauro Fantechi è interessato a continuare ed ampliare la discussione sul prezzo che si paga, sotto il profilo personale, nel realizzare i propri obiettivi professionali. Chi desidera può contattarlo anche direttamente: mauro.fantechi@par-tec.it

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