Google ha recentemente dato grande enfasi all'evoluzione del suo motore di ricerca che promette di risolvere meglio il concetto di "disambiguazione" ovvero di identificare meglio se nella mia ricerca "mercury" indica il cantante o il pianeta... Inoltre Google promette di pubblicare anche le relazioni ad altri "concetti" collegati e si parla di passaggio dalla ricerca per stringhe alle "Things" i concetti.
Ci sarebbe da dire... era ora!
Per far ciò Google sfrutta (anche) la conoscenza disponibile in rete ovvero quei grandi serbatori di informazione organizzata che milioni di persone hanno contribuito a costruire "To build this world of things, Google is tapping a variety of knowledge
databases, including Freebase, which it bought in 2010, Wikipedia,
Google Local, Google Maps and Google Shopping. Currently, Google’s
Knowledge Graph has over 500 million people, places and things and those
things have at least 3.5 billion attributes.".
Una piccola digressione si impone perchè DBpedia è stata costruita sul concetto che se ognuno mette a disposizione il contributo prodotto dal proprio intelletto, rinunciandone ai diritti di utilizzo, si crea un volano di crescita per l'umanità. Google sta un po' in mezzo al guado, contribuendo con molte iniziative alla condivisione di conoscenza ma rimanendo in ogni caso un azienda ancora fortemente basata sulla proprietà intellettuale.
Ma andiamo avanti... ho parlato di Google perchè viene riconosciuta (giustamente) per essere una azienda fortemente innovativa e questa sua ultima iniziativa ne accresce il significato, ma per una volta, qui in Italia, c'è chi ha percorso una strada simile e per certi versi in maniera ancor più innovativa: LodLive.
Un motore costruito in diverse notti di lavoro da Diego Camarda, Silvia Mazzini e Alessandro Antonuccio che si è piazzato al secondo posto del concorso App4Italy, un grande risultato se si pensa che sono stati superati solo da Open Parlamento, un'iniziativa già matura, di un paio d'anni fa.
Lodlive permette di ricercare tra i Linked Open Data disponibili in rete, navigando tra i concetti e le relazioni tra di esse, in maniera grafica. Diego, Silvia e Alessandro, che per essere perfettamente trasparente sono colleghi e amici, hanno sfruttato le competenze maturate nel progetto RDF della Camera dei Deputati, ampliando il concetto di riutilizzo ad altre basi dati "semantiche". La navigazione per concetti ma soprattutto la tendenza a costruire ontologie e basi informative "machine readable" può cambiare significativamente il futuro del web come è ora concepito, più ancora che la recente innovazione googoliana.
Naturalmente L'interfaccia di LodLive richiede ancora una capacità di navigazione da esperti ma ovviamente in poco tempo non era possibile fare di meglio e soprattutto non era questo l'obiettivo, l'importante era arrivare all'esemplificazione dell'uso dei LOD e contribuire alla loro diffusione. Di seguito ho raccolto un breve scambio di opinioni con i LodLivers!!!
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