Tuesday, November 17, 2009

Guerre Stellari 4: Il ritorno di Capitan Murdoch e lo sbarco dei Natives... la battaglia dell'informazione si sposta sempre più sul web

Il mondo si fonde e poi confonde…

I piani si intrecciano e smettono di essere paralleli, io stesso avevo cominciato questa metafora delle guerre stellari per scherzo ma più passa il tempo e più la metafora sembra rappresentare la realtà con precisione.

Mondi distanti anni luce si sono improvvisamente avvicinati e collassano in un unico spazio, ragion per cui tutti combattono contro tutti, dove una volta c’era chi faceva tecnologia, chi faceva informazione e chi intrattenimento, ora c’è una guerra globale in cui le armi sono di ogni diverso tipo, tutti combattono per il predominio e lo scettro è rappresentato, per ora, dagli investimenti pubblicitari.


Ed ecco il ritorno di capitan Murdoch

Questo signore dell’informazione aveva fiutato con lungimirante preveggenza il futuro prossimo dell’informazione e aveva messo il suo uncino su una delle prede più interessanti del primo web 2.0, ovvero MySpace, il Social Network dei creativi, arrivando alla santa alleanza con quello che oggi diventa il suo peggior nemico: il mostro divora introiti GOOGLE!

Per un periodo breve, ma lunghissimo in queste brevissime ere geologiche del web del 2000, aveva dedicato tempo ed energia ad alcuni conflitti locali come quello in Italia, contro un nemico non da poco, l’altro editore miliardario Berlusconi, ex-alleato anche lui ed ora nemico acerrimo, grazie al digitale terrestre ed alle truppe con cui aveva invaso la galassia politica ed il parlamento.

La Battaglia Italiana Austerlitz o…. Waterloo per Napoleone?

In Italia le truppe televisive combattono una guerra di retroguardia,tutta puntata su tecnologie televisive (imposte) e tagliando i ponti al nemico internet , si sottraggono i fondi che l’aiuterebbero a raggiungere livelli comparabili a quelli degli altri paesi. Eppure occorrerebbe rendersi conto che il futuro non può essere fermato , quando comincerà il fisiologico declino le truppe accampate lasceranno mestamente i palazzi da loro oggi occupati, lasciandoci purtroppo a noi solo il ritardo che stiamo accumulando nel frattempo.

Eppure basterebbe guardare i numeri per capire quale sia la realtà. In questo post alcuni dati del rapporto Eurispes oggi uscito sugli adolescenti, tra i quali si legge “Quasi nove adolescenti su dieci usano internet e il pc viene impiegato con un ampio range di attività: per scrivere testi (98%), cercare informazioni su Internet (97,5%), giocare (97,2%) e stampare (96,9%). Estremamente diffuse risultano l'abitudine di guardare filmati su You Tube (85,8%) e quella di cercare materiale per lo studio (83,2%), seguite da quella di comunicare via chat (79,9%) e di scaricare musica/film/giochi/video (76,1%). La maggioranza degli adolescenti comunica tramite posta elettronica (58,3%). Il 46,8 legge un Blog, il 45,5% gioca con videogiochi on line.”. Dati analoghi riguardano i più piccoli.

Eccoli, pian piano arrivano quelli che un paio d’anni fa Gartner definiva i “Natives”, quelli che cambieranno gli scenari dell’informazione e dei media.

Piuttosto che costruirgli un ponte di cemento costruiamogli un ponte di tecnologia, che li metta allo stesso piano dei loro coetanei occidentali (o cinesi….), prima che si trovino come le truppe italiane nella campagna di Russia, con le scarpe di cartone nel ghiaccio e la tormenta.

Ma torniamo a capitan Murdoch, che nonostante i suoi 78 anni ritorna alla guerra globale, quella sui nuovi media che stanno soppiantando la televisione. . Lui alla guerra ci va aprendo tutti i fronti a cominciare dalla battaglia con il nemico che nessun editore vorrebbe sfidare: “il Motore di Ricerca”!

La battaglia dell'informazione si confonde con quella della tecnologia

Il capitan M. toglie la polvere dalla sua astronave, scalda i motori e mentre solleva la cloche in direzione new media e fa brillare i suoi laser.

Google risponde piccato ma, conoscendo il cocciuto signorotto australiano, c’è da giurare che non sia finita qui. I suoi biografi ne parlano come un uomo caparbio, sempre impegnato (e quindi da questo motivato) nel dimostrare ai signori del business americano ed inglese di non essere da meno, di destra quanto basta, ma non spinto da motivazioni eccessivamente ideologiche,. Più da una comunione d’amorosi sensi in funzione del suo principale obiettivo: fare soldi.

Infatti la sua visione politica non gli ha impedito i cavalcare il fenomeno Blair (ma quelli di sinistra non sono troppo convinti … per come la pensava Blair, non pensano che per Murdoch sia stato tanto difficile) o di far la guerra oggi all’uomo forte della destra italiana, Silvio I da Arcore.

Era mia intenzione continuare un po’ la sintesi delle forze sul campo, descrivendo le iniziative anche degli altri attori, ma mi giro indietro e riguardando il mio post devo osservare che la sintesi non è nel mio DNA, evidentemente, e quindi rimanderò questo assessment sulle nuove battaglie del futuro ad un prossimo post su “LA GUERRA STELLARE GLOBALE”!

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