ZeroUno ha dedicato recentemente un articolo all'utilizzo dei social network in ambito professionale ed in particolar modo nel campo della selezione delle risorse umane. Si da grande spazio ed enfasi all'uso del SN per la gestione dei contatti personali e del valore che può avere, per un individuo, la presenza di una buona rete di relazioni su network accreditati come Linkedin.
Queste riflessioni sono assolutamente condivisibili e lo testimonia il fatto che Linkedin, come ricorda l'autore, "ha registrato nel 2007 una crescita del 400% e conta circa 17 milioni di utenti registrati nel mondo (4 milioni in Europa), tra cui i dirigenti di praticamente tutte le Fortune 500 Companies".
l'Head Hunter utilizza fortemente lo scouting su questi network e la capacità di avere creato una rete solida di relazioni può diventare la discriminante tra chi utilizza la rete in maniera professionale e chi no. Una sorta di termometro della abilità di essere in linea con i tempi.
Questa visione è secondo me un po' riduttiva (mi riferisco allo situazione in generale, non all'articolo che analizza con precisione lo stato dell'arte), in quanto esistono fior di professionisti, con una profonda conoscenza di internet e delle sue dinamiche, che non amano coltivare in questa maniera la propria rete sociale, senza che ciò significhi che non abbiano un'estesa rete sociale personale e non siano al passo con i tempi. Anzi...
In definitiva uno strumento utile (ma pur sempre uno strumento!!) si sta lentamente trasformando in una moda e come tale trascina con se aspetti sostanziali, pregi solo "virtuali" e qualche difetto.
Io stesso seguo con attenzione i SN da diversi anni, da tempo ne ho individuato il trend crescente ed i possibili usi, ma non ho mai coltivato in maniera spasmodica la relazione in Rete, appassionato più a studiare i meccansismi generali, che ad usare effettivamente lo strumento. Devo ammettere però che da qualche tempo dedico anche io un po' di attenzione in più a questi aspetti, proprio in considerazione che anche "l'esposizione" della mia capacità di networking sta diventando un'indice di valutazione della mia professionalità.
Tornando però sulle limitazioni di questo approccio all'uso dei social network, ritengo che la mera trasposizione della propria agenda personale di contatti, all'interno di un social network come Linkedin, non costituisca in se un plus e non da assolutamente la misura di quanto ciascuno di noi è in grado di cogliere delle evoluzioni sociali e tecnologiche. Il reale valore da questa pratica si ha quando la Rete diventa il modo di "costruire" una rete di relazioni, ed in questo i social network ci danno grandi possibilità, infatti permettono di individuare gli obiettivi nella costruzione della nostra rete di relazioni e offrono i mezzi (i network personali ed i luoghi di discussione) per raggiungere tali obiettivi.
E' in questa attività che si può far maturare del valore aggiunto. Ci sono persone che proprio grazie ad una sagace attività sui network virtuali hanno costuito un'importante rete sociale personale "effettiva" e la sfruttano per la propria attività professionale; spero a breve di poter raccogliere la testimonanza di questo nuovo tipo di lavoratore, lo scout del social network.
Come si è detto i grandi social network offrono milioni di possibili nominativi e strumenti di discussione e contatto, attraverso i quali "agganciare" i potenziali obiettivi, ma un'altro degli aspetti secondo determinanti è la sorta di "egalitarismo" (sostanziale o apparente?) che pervade la Rete, per cui la differenza tra due persone si appiattisce e chi ha una sua presenza abituale in Rete difficilmente non risponderà ad un contatto, in maniera spesso amichevole e con il "tu". Ben sappiamo che persone, che ricoprono ruoli di alto profilo, sono invece in genere molto restii a rispondere ad una telefonata o ad una richiesta di incontro con un persona non conociuta.
L'ultima parte dell'articolo introduce anche un secondo tema che ritengo interessante e che cercherò di affrontare tra breve: quanto costa il social networking
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