Sunday, February 23, 2014
Il progetto CDEC per i Linked Open Data dalla Shoah in Italy Ontology alla Ontologia sulle Persecuzioni
Nella mia vita professionale ho avuto la fortuna di partecipare a progetti che mi hanno appassionato e che mi hanno fatto sentire fortunato, perchè hanno arricchito il tempo trascorso al lavoro di stimoli positivi.
Il progetto del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC) di Milano è l'ultimo di questi in ordine di tempo e l'annuncio di venerdi al convegno del W3C sulla pubblicazione della prima versione dell'ontologia sulla Shoah in Italia ne è uno degli obiettivi più significativi.
I primi Linked Data sulla Shoah
Il progetto CDEC è molto ampio e ambizioso e prevede la costruzione di una Digital Library di documenti, fotografie e audiovisivi ma la parte più innovativa è la pubblicazione, in formato Linked Open Data, di grande parte della banca dati. Laura Brazzo di CDEC e la collega Silvia Mazzini hanno presentato il primissimo esperimento al LOD2014 e in particolare hanno raccontato la metodologia con la quale si è pervenuti alla definizione di una prima versione dell'ontologia sulla Shoah in Italia.
Quando è partita la fase relativa ai LOD abbiamo cercato esperienze simili per confrontarci con il lavoro fatto da altri e con un po' di sorpresa abbiamo scoperto che il progetto CDEC appariva essere il primo in questo campo e ciò ha accresciuto in noi il senso di responsabilità nella realizzazione di questa fase, nonchè il piacere di prendere parte a un progetto il cui impatto internazionale era ulteriormente nobilitato dalla valenza innovativa di questa scelta.
I Linked Data sono la nuova frontiera che spinge verso il Web of Data, ovvero il web nel quale le informazioni saranno veramente riutilizzabili e "linked", ovvero interconnesse tra di loro in maniera tale da poter generare nuova conoscenza da tutto quello che verrà messo in rete con questa tecnologia. Il video che segue può essere un utile introduzione per approfondire
The Ontology of Shoah in Italy
la preparazione dell'ontologia non è stato un percorso ne semplice ne breve anche per la meticolosa attenzione a ogni dettaglio che gli studiosi del CDEC, Michele Sarfatti, Liliana Picciotto e Laura Brazzo che hanno dedicato nel trasmettere la loro competenza in questo lavoro. Le difficoltà sono nate spesso anche da difficoltà linguistiche che rendono più complessa la concettualizzazione semantica o la sua corretta interpretazione all'esterno.
L'ontologia è descritta in inglese ma solo per fare un esempio i termini Shoah e Holocaust sono usati con differente intensità in Europa piuttosto che nei paesi anglosassoni così come il termine sopravvissuto, "survivor", presenta differenti accezioni a seconda del paese in cui viene utilizzato.
Viceversa proprio i linked data hanno contribuito a disambiguare differenze determinate da problemi linguistici. Gli archivi del CDEC interconnessi con quelli dell'Archivio Centrale dello Stato, relativi agli ebrei stranieri internati in Italia (archivio 4 bis), hanno permesso di identificare persone con dati anagrafici differenti.
E' il caso di Huato Labi, censito negli archivi statali come Vittorio (trasposizione in italiano di Huato), ma univocamente indentificabile grazie agli altri dati anagrafini e alla relazione "Father of" Grazia Labi.
Non è solo in questo il valore della pubblicazione dei LOD perchè quando saranno disponibili tutti i dati del CDEC sarà possibile ampliare enormemente lo spettro della ricerca sul tema della persecuzione antiebraica, incrociandoli con quelli di altre fonti che sono e saranno disponibili come i dati del fondo Direzione Generale Demografia e Razza sempre di ACS. Oltre agli 8000 deportati negli archivi del CDEC sono censiti migliaia di soccorritori e antifasciti, sono state raccolte migliaia di foto e interviste ai sopravvissuti, tutto materiale presto a disposizione.
L'architettura dell'ontologia si fonda sulle classi "person" e "persecution" che evidenziano in qualche modo anche l'approccio della ricostruzione fatta dal CDEC, ovvero la narrazione della Shoah attraverso il racconto delle persone e delle loro vicissitudini.
L'ontologia formalizza i concetti degli arresti, dei trasferimenti nei campi di internamento o nei campi di concentramento all'estero, nonchè, purtroppo ovviamente, l'esito finale di tale persecuzione, che nella maggior parte dei casi coincide con il trasferimento all'ultimo campo di sterminio.
I passaggi, georeferenziati, sono stati minuziosamente registrati nei decenni scorsi negli archivi e i linked data offrono una modalità di accesso e navigazione, non disponibile prima, di enorme potenzialità, come rende immediatamente evidente l'utilizzo del browser open source per linked data Lodlive.
Sono più di 8.000 le persone individuate i cui nomi sono già pubblicati sia nel "Libro della Shoah" di Liliana Picciotto che sul sito i www.nomidellashoa.it ma oggi la loro pubblicazione LOD offre nuove possibilità proprio grazie al completamento naturale che si otterrà con tutte le altre informazioni disponibili.
The World Shoah Ontology.. a persecution ontology
L'ontologia realizzata dal CDEC ha una propria connotazione geografica precisa (l'Italia) perchè le informazioni sono relative a persone ed eventi accaduti nel nostro Paese e anche la formalizzazione dei concetti riflette questa tipicizzazione. Ci sono tipologie di eventi che caratterizzano l'esperienza specifica di ogni nazione e questi concetti dovranno essere introdotti nell'ontologia per ampliare il dominio di osservazione
C'è quindi da augurarsi che il progetto CDEC sia da stimolo per altre istituzioni internazionali affinchè sia possibile, sempre di più, espandere la disponibilità di informazioni LOD e la formalizzazione dei concetti in una ontologia, questa volta complessiva sulla Shoah.
Questo potrebbe essere considerato ancora un obiettivo parziale perchè la Shoah è una delle purtroppo ricorrenti persecuzioni cui sono soggetti molte popolazioni del mondo e quindi un ulteriore passaggio potrebbe essere quello di procedere con un ulteriore livello di astrazione della rappresentazione formale, favorendo nuove metodologie di studio e conservazione della conoscenza sul fenomeno più generale delle persecuzioni delle minoranze e delle migrazioni da ciò derivanti.
Il mio personale coinvolgimento
Il tema della discriminazione e della persecuzione dei più deboli è un tema che sento particolarmente, a prescindere di chi e per che cosa sia di volta in volta nei panni della vittima, senza alcuna distinzione ne religiosa ne politica.
Le persecuzioni antiebraiche sono state uno dei momenti più drammatici della nostra storia contemporanea purtroppo non l'unico, negli stessi anni ci furono atti contro la popolazione ROM e prima e dopo, eccidi e migrazioni di interi popoli privati della terra in cui erano nati.
Il mio lavoro nel mondo dei Beni Culturali mi porta ad avere a che fare con la salvaguardia della storia e del ricordo ma in questo caso l'attività di conservazione della memoria è un atto dovuto per consentire alla prossime generazioni di riconoscere, fin dalla loro nascita, i germi della discriminazione.
Approfondire il progetto CDEC
Il progetto ha una prospettiva a 360 gradi per ottimizzare le attività del Centro al fine di migliorare l'attività di ricerca all'interno ma anche di massimizzare la condivisione di conoscenza con l'esterno.
Non approfondirò qui il progetto nel suo complesso, realizzato con un combinato di strumenti, xDams, openDams e Lodlive, che assolvono a verticali mansioni specialistiche ma integrati tutti in un unico strumento di lavoro. Chi desidera sapere di più può leggere direttamente sul sito di xDams.org maggiori dettagli.
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Buongiorno,
ReplyDeletesono Alessandra Bacci e curo le Digital PR per TNT Post, il primo operatore privato del mercato postale italiano.
Il prossimo 16 maggio TNT Post cambia nome e ci farebbe piacere inoltrarvi l'invito alla conferenza stampa che si terrà a Milano.
Se può interessarvi vi chiederei un indirizzo email al quale inviarvelo e fornirvi maggiori informazioni sull'evento.
Grazie e buona giornata
Alessandra