Thursday, December 13, 2007

Continuano le interviste alle aziende italiane che esportano tecnologia:lo streaming Ajax di Lightstreamer raccontato da Alessandro Alinone (II parte)

...Continua dal post precedente


So che intorno a Lightstreamer state facendo crescere anche una comunità di sviluppatori, il pacchetto infatti è free downloadable. Per quale tipologie di applicazioni vi sollecitano ed inoltre Lightstreamer è un server che necessita di molte risorse hw?


Con l’introduzione lo scorso marzo di Lightstreamer Moderato, un’edizione di Lightstreamer completamente gratuita (anche per uso commerciale), abbiamo iniziato a creare una comunità di sviluppatori affezionati alla nostra tecnologia. E il forum di supporto online ci sta consentendo una buona interazione.



Ma come si vende tecnologia all’estero? Non c’è un pregiudizio verso gli italiani? In fondo ci conoscono per la moda, gli spaghetti ed il vino...


Sì, infatti. Al nostro sito Web abbiamo dato un’impronta molto internazionale. Accade allora che i potenziali clienti ci contattano, dando inizio gli approfondimenti tecnici e alle trattative commerciali. Quando si arriva alla domanda “where are you based?”, noi rispondiamo “Milan, Italy”. Al che ci dicono: “ah, siete la filiale italiana di un’azienda americana?” :-) Ormai siamo abituati allo stupore iniziale degli interlocutori nel trovarsi di fronte una software house italiana. E questo accade costantemente, alle fiere del settore, ai meeting dei consorzi di standardizzazione, ecc. Ma questo è anche fonte di profondo orgoglio, visto che pur partendo da queste condizioni, abbiano raggiunto dei traguardi che un tempo ci sembravano impossibili. Ad esempio: vendere software italiano nella Silicon Valley (due anni fa abbiamo conquistato il nostro primo cliente a San Mateo); e il già menzionato accordo OEM con TIBCO Software.



Il sito web è quindi un po’ lo snodo centrale della vostra strategia commerciale. Quanto impegno richiede....?


La gran parte dei contatti commerciali arrivano attraverso il sito Web, che è quindi una risorsa fondamentale. il sito è abbastanza semplice, ma con una grafica curata. Consente di vedere subito, senza registrazione, moltissime demo. E consente di scaricare il prodotto previa registrazione. E’ fondamentale anche essere presenti su siti e blog di terze parti, che sono spesso il punto di riferimento per le comunità di sviluppatori. Ad esempio, recentemente i fondatori di Dojo [uno dei principali toolkit AJAX] hanno lanciato un nuovo blog, “cometdaily.com”, dedicato interamente alla tecnologia Comet. Ci hanno chiesto di partecipare, contribuendo con i nostri articoli.



Quanto è difficile fare innovazione in Italia? Questione di capitali, di infrastrutture o di talenti? In fondo forse era meglio andarsene a Silicon Valley...


Non è facile. Ci vogliono le giuste condizioni e un pizzico di fortuna. Personalmente devo buona parte della forma mentis improntata all’innovazione al Cefriel del Politecnico di Milano, dove ho lavorato come ricercatore prima di entrare nell’industria privata. A volte mi stupisco di come sia facile negli USA lanciare nuove tecnologie. Bastano un’idea discreta e un business plan per trovare i capitali che consentono di iniziare un’avventura.



Puoi anticiparci qualche novità interessante riguardo Lightstreamer?


Attualmente stiamo lavorando alla nuova major release del prodotto, che conterrà Lightstreamer Server v.4.0 e Lightstreamer Web Client v.5.0. Aumenterà la flessibilità nella scrittura degli Adapter (i componenti necessari per integrare il server con le sorgenti dati) e ci sarà una parziale reingegnerizzazione del kernel. Parallelamente vogliamo aumentare la quantità di esempi e tutorial disponibili, per rendere la curva di apprendimento di Lightstreamer sempre migliore.



Per quanto riguarda la tecnologia in generale, tu sei sempre in giro per il mondo, quali sono i temi caldi all’estero?


Una delle svolte tecnologiche dell’ultimo anno è stata certamente la migrazione verso AJAX da parte delle banche. Alle fiere americane del settore si è visto cambiare da un anno con l’altro il profilo dei visitatori. Dagli smanettoni, un anno fa, ai rappresentanti delle principali istituzioni finanziarie mondiali, quest’anno. Credo che questo trend si consoliderà, aiutato anche dalla crescente maturità di Comet.


Carlo Bruno.

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